martedì 17 giugno 2014





Ultimamente sono un po' giù di corda, troppe cose avvengono senza avere risposta ai miei perché. Amici che se ne vanno per sempre, amici che si allontanano, amici che soffrono, amici che mi deludono...
Dopo cinque anni di questo spazio, che peraltro mi ha anche aiutata a superare quel tempo in cui sarei potuta sprofondare in un vortice di scoraggiamento, voglio chiudere i battenti.
Sì, lo so, l'ho detto altre volte, ho fatto anche post con la foto di una saracinesca chiusa, o la foto di false ferie, ma adesso voglio davvero sospendere, fino a quando ritroverò un po' di serenità.
Adesso sento solo un vuoto dentro e non mi basta più leggere e ridere, perché a volte leggo e piango e questo mi fa stare davvero male, anche se non conosco realmente la persona.
Sarò stupida a dirlo, ma io mi affeziono anche agli amici virtuali e condividendo con loro gioie e dolori, mi commuovo.
In questi anni sono passati dal mio blog centinaia di persone, ma pochi fedeli sono rimasti, per i quali provo una grande stima e affetto, ma per adesso sono stanca, poi si vedrà...

Ringrazio quelli che mi hanno incoraggiata, quelli che mi hanno conosciuta realmente, quelli che conosco solo per telefono, anche quelli che mi hanno bloccata, quelli che mi stimano e che se vorranno, mi scriveranno con una mail o mi telefoneranno. Ciao a tutti.








domenica 15 giugno 2014

PIETRO MASCAGNI






Questo è il vecchio edificio di piazza Cavallotti dove è nato nel 1863 il compositore Pietro Mascagni.  












Questa foto del nuovo palazzo ricostruito in Piazza Cavallotti, è stata probabilmente scattata nei primi anni Sessanta, da autore sconosciuto. Sopra l'entrata è visibile una lapide che ricorda il luogo natale dell'autore di “Cavalleria Rusticana”.











Oggi il vecchio edificio è stato demolito, ma la lapide esiste ancora sulla facciata del nuovo.










Pietro Mascagni nacque il 7 dicembre 1863, a Livorno, in piazza delle Erbe, oggi Piazza Cavallotti. Proveniva da una famiglia abbastanza conosciuta nella città, ma di condizioni economiche non agiate, nonostante il padre fosse uno dei più facoltosi e conosciuti panettieri del centro di Livorno. Dopo aver ultimato gli studi ginnasiali, ai quali affiancò anche lo studio del pianoforte e dell'organo, dal 1876 si dedicò agli studi musicali, contro la volontà del padre, seguendo gli insegnamenti di Alfredo Soffredini, fondatore dell'Istituto Musicale Livornese, in seguito rinominato Luigi Cherubini, dove studiò anche violino, contrabbasso e alcuni strumenti a fiato. 


Dal punto di vista stilistico, la musica di Mascagni è spesso definita esasperata, sia per la propensione verso gli acuti, che per il largo uso ch'egli fa del declamato. In realtà, ciò riguarda una parte della sua produzione operistica (specialmente l'ultima fatica, il Nerone), ovvero quella finale, quando si era già in pieno clima espressionista.
Nei primi lavori Cavalleria, Amico Fritz, Ratcliff, Iris, Maschere e Rantzau, è invece vivo uno stile fine, ma decadente, che riaffiora similmente nella poesia e nella pittura di quel tempo.
L'unica vera e propria opera verista di Mascagni fu quindi Cavalleria.











La vita sentimentale di Mascagni fu a tratti burrascosa. Sposatosi in giovane età con la parmigiana Lina Carbognani, si infatuò poi, nel 1910, di una sua corista, Anna Lolli. La relazione rimase clandestina, ma fu vissuta intensamente dal maestro livornese, che scrisse più di quattromila lettere alla sua amata.
Mascagni fu un artista molto famoso non soltanto per le opere da lui scritte, o per la sua attività di direttore d’orchestra, ma anche perché fu un personaggio alla moda. Strinse amicizia con pittori come Giovanni Fattori, Gaetano Previati, Plinio Nomellini, ed ebbe un rapporto molto stretto con D’Annunzio, che prima lo criticò duramente (nel 1892 lo definì un capobanda), poi lo esaltò, e infine collaborò con lui per la Parisina.












L’iconografia classica immortala Mascagni con il consueto sigaro toscano tra le labbra e la folta capigliatura che lo ha fatto diventare famoso: il cosiddetto taglio alla Mascagni.


Pietro Mascagni morì nel suo appartamento all'Hotel Plaza di Roma (sua residenza stabile dal 1927) il 2 agosto del 1945: il Presidente del Consiglio dell'epoca, Ferruccio Parri, gli negò i funerali di Stato.
Radio Mosca fece un minuto di silenzio e la folla si accalcò per omaggiare la salma.  

















Ancora oggi si può visitare il suo sepolcro al Cimitero della Misericordia di Livorno, dove le sue spoglie furono trasferite nel 1951.


mercoledì 11 giugno 2014

AMEDEO MODIGLIANI





Amedeo Clemente Modigliani, noto anche con i soprannomi di Modì e Dedo, è stato un pittore e scultore italiano, celebre per i suoi ritratti femminili caratterizzati da volti stilizzati e colli affusolati. Affetto da alcolismo e in cattive condizioni di salute, morì a Parigi il 24 gennaio 1920, all'età di soli trentacinque anni.
È sepolto nel cimitero parigino Père Lachaise.







La casa natale di Amedeo Modigliani si trova a Livorno, in via Roma numero 38, non distante dalla centrale Piazza Attias.
Qui, il 12 luglio 1884, nacque il celebre pittore labronico, quarto figlio di una famiglia appartenente alla numerosa comunità ebraica di Livorno.
Si tratta di una semplice palazzina ottocentesca su tre piani fuori terra. 











L'appartamento al primo piano, al cui interno è stato ricostruito l'arredamento dell'epoca, ospita una documentazione sulla vita di Modigliani (proveniente anche dagli Archives Légales di Parigi), come fotografie, documenti autografi. L'esposizione, curata dalla famiglia Guastalla, ripercorre la vicenda artistica e umana di questo grande artista livornese, protagonista delle avanguardie artistiche del primo Novecento.
Sono inoltre organizzate, conferenze su argomenti artistici vari, con l'intento di incentivare gli studi su Amedeo Modigliani e sugli artisti con i quali lo stesso fu a più stretto contatto, diffondendo così la conoscenza della sua opera.

L'appartamento posto al primo piano è visitabile, nel periodo estivo, tutte le mattine.



LE SUE OPERE:








sabato 7 giugno 2014

DECISIONE











Bene, adesso lascio lavorare in pace il RENZI e aspetto...

Nel frattempo che faccio? Scrivo poesie? Dipingo? leggo? Scrivo sul blog?

Ma no, se non ci sono grosse novità, vado al mare e



 VI AUGURO BUONE VACANZE!




martedì 3 giugno 2014

Pearl Jam - Come Back




Vedi, spesso l'orgoglio fa da tappo ermetico al cuore e non lascia trapelare le emozioni. L'azione del cedere viene considerata una sconfitta, ma non è così. 


L'autocritica, l'analisi di eventuali interpretazioni mal concepite, l'umiltà e il buonsenso, fanno sì che si giunga ad una determinata conclusione positiva che ci rende più duttili, più propensi all'ascolto e meno rigidi con noi stessi e verso gli altri.







""Solo i principi valgono la pena di una lotta e d'una sconfitta; per tutto il resto si può essere arrendevoli. (Henri Frédéric Amiel)""




e di contro




""Bisogna adoperare i propri principi nelle grandi cose, nelle piccole basta la misericordia. (Albert Camus)""




Quindi





""Se i tuoi principi morali ti rendono triste, puoi essere certo che sono sbagliati. (Robert Louis Stevenson)""